QUEL VENERDÌ DI SETTEMBRE DAL SOLE SLAVATO E STANCO
La vita quotidiana di un solo giorno, in un solo luogo, per un unico destino. Il rispetto dell’essere umano nei suoi sogni, nelle sue aspirazioni, nel suo restare se stesso nonostante la guerra, oltre la freddezza del dato anagrafico di inizio e fine. Un giorno come un altro, in ogni parte del mondo. Quasi in ogni tempo.
Κρῖνε δίκαια | Riconosci ciò che è giusto
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Tra le pieghe e le piaghe della guerra, si nascondono storie che restano al margine della Storia. Esistenze interrotte dal bombardamento di Isernia, avvenuto il 10 settembre 1943; nomi e cognomi scritti in un elenco, che certamente li ricorda e li onora, ma che stanno lì, fermi, nudi delle loro storie interrotte. Ma in Andreina Di Girolamo, clavicembalista sopraffina e scrittrice dotata di profonda sensibilità e umana pietas, quelle storie fanno rumore. Così, con una scrittura rabdomante, che scava solchi, indaga, sente nel profondo, attraverso una penna che diventa strumento per sentire tutte le vibrazioni, riprende quelle storie dal margine e le rimette al centro, dedicando loro il romanzo Quel venerdì di settembre dal sole slavato e stanco. Ma non racconta il post bombardamento: parte dall’ora in cui è avvenuto, le 10:20, e torna indietro, cercando di immaginare, supportata da un lavoro di ricerca e studio, cosa stessero facendo le vittime prima della catastrofe.
(Anna Maria Di Pietro)
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