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🖋ILENIA PASQUETTI | Recensione “Voglio spendere una parola per te” di Greta Rodan (ed. Dieci Lune, 2024)

da Nov 11, 2024

🖋ILENIA PASQUETTI | Recensione “Voglio spendere una parola per te” di Greta Rodan (ed. Dieci Lune, 2024)

da | Nov 11, 2024 | Uncategorized | 0 commenti

Ho letto l’ultimo romanzo “essenziale” di Greta Rodan. Già la prima impressione mi era piaciuta per il dibattito tra donne competenti, tutte attive in Molise.

Il romanzo riflette il noto impegno della scrittrice contro la violenza di genere (e la violenza in tutte le sue forme), che diventa lotta da combattere con l’arma della parola. Di questo, di morte della rabbia, di disgusto, di silenzio e di nascita e rinascita parla la scrittrice con i suoi personaggi e i suoi lettori.

La scrittura è bellissima, poetica. Si ha l’impressione di prendere un treno che porta via il lettore, attraverso l’incantevole concatenazione di immagini, ricordi, sentimenti. In appena sessantacinque pagine si raccontano vite di donne di epoche diverse, in luoghi diversi, e la narrazione risulta essere perfettamente compiuta.

Bisogna essere dei bravi scrittori per affrontare un testo come questo, che, diversamente, risulterebbe inconsistente o incompleto, nel migliore dei casi. Il suo romanzo, invece, è un microcosmo densissimo. Sublime proprio il passaggio sui treni e le associazioni mentali che, naturalmente, ispirano.

Per me, un romanzo apripista.

[Commento ripreso dal web]

L'Autore

Greta Rodan

Greta Rodan, voce e visione, è lo pseudonimo che cela l’intensa Roberta D’Andrea, nata dal sole di Napoli nel 1980 e oggi radicata nella quiete del Molise. La sua penna non è solo strumento, ma un aratro che solca la terra fertile dell’anima, seminando prosa e poesia, ma soprattutto senso e riscatto. La sua produzione artistica, che spazia dalla prosa alla poesia, è fortemente orientata verso l’impegno sociale.

Le sue battaglie prosaiche in “Troppo bianca per restare” e nel respiro corale di “Voglio spendere una parola per te”, edito da Dieci Lune, danzano tra le ombre della violenza di genere, accendendo lumi di speranza. Le raccolte poetiche – da “L’idea del Pane” a “Come una bocca d’estate”, fino alla selvaggia e prelibata “Merìcula” – sono come rovi fioriti, i cui versi epidermici accarezzano le ferite, recuperando i sogni spezzati.

I suoi monologhi, “Un volo molto rapido” e “Nei miei panni”, si levano in palcoscenico e nelle aule, un’eco potente contro il bullismo e ogni sopruso. Presidente di “Art & Publishing”, Greta è un’anima che tesse reti di cultura e solidarietà, desiderosa che la letteratura torni a essere abbraccio collettivo. Con ogni verso, ogni performance, ogni gesto di supporto alla costruzione di una casa per le donne, Rodan è un faro che illumina la via, spronando la parola a farsi atto, la poesia a farsi vita.

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VOGLIO SPENDERE UNA PAROLA PER TE

Greta Rodan

Mi ricordo che qualche volta eri buono/ e amabile/ quasi mi sarei fidata/ poi rompevi una delle mie cose/ una qualunque/ una borsa un capello una promessa/ il mondo allora diventava un posto/ come un altro/ una parentesi graffa/ con tante parentesi dentro/ più piccole/ certe volte pensavo di restarci incastrata/ e ancora lo penso/ persa in questa divisione/ da cui ti scrivo.
(Greta Rodan)

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