Mi chiamo Enrica Quartini e sto aiutando la mia comunità a raccogliere fondi per aiutare il sito storico del Borgo del Maglio, situato a Ome in provincia di Brescia, a riprendersi dai danni subiti durante un’alluvione senza precedenti che ha colpito l’area il 9 giugno 2024. L’intero sito era appena stato riaperto al pubblico dopo una ristrutturazione durata un anno, resa possibile tramite fondi pubblici per la conservazione dei siti storici faticosamente ottenuti dal comune nel 2023. I danni causati dall’inondazione rappresentano un ostacolo particolarmente gravoso e oneroso alla ripresa dell’attività, per questa comunità che è rimasta inattiva per un periodo prolungato durante il restauro, perché l’evento è accaduto a pochi mesi dalla riapertura.
Il Borgo del Maglio è un luogo estremamente caro al mio cuore: ho trascorso qui i miei fine settimana sin da bambina e ho imparato l’arte della lavorazione del ferro da mio papà, Dario Quartini, che alla fine degli anni ’90 ha iniziato a forgiare lame in acciaio damascato in questo pittoresco sito, in cui ha sede anche un manufatto unico e storicamente significativo: un maglio idraulico risalente al 1400.
Il modo migliore per descrivere questo luogo, a chi non l’ha ancora visitato, è usare la metafora della macchina del tempo. Entrare dalla porta principale del Maglio è come fare un salto nel 1400: dall’osservare ogni strumento manuale e meccanico originale, all’ascoltare il suono ritmico del maglio e dei martelli che plasmano il ferro in oggetti; dall’odore delle braci di carbone ardenti nella forgia, alla freschezza pungente della temperatura interna che rimane abbastanza costante durante tutto l’anno, tutto contribuisce a un’esperienza sensoriale immersiva che ti farà dimenticare il secolo ti trovi.
Il Maglio Averoldi
È abbastanza incredibile che un luogo come questo non solo esista ancora, ma sia ancora operativo. Il Maglio Averoldi è una delle più antiche fucine al mondo ancora funzionanti. La sua affascinante storia risale al 1100: in un documento, conservato presso l’Abbazia di Rodengo Saiano, è annotato che presso la località “Grotta di Ome” esisteva un edificio che presentava due fuochi dove esperti fabbri producevano “strumenti di ferro da fiamme e fuoco”. Il maglio ad acqua fu successivamente aggiunto nel Quattrocento. A quel tempo, un vicino ruscello alimentato da una sorgente venne deviato per alimentare sia un mulino per la macina del grano che il maglio. La fucina ha mantenuto intatta la sua conformazione e la sua destinazione per Seicento anni e tutt’ora è il cuore pulsante di una comunità di appassionati dell’antica tradizione della lavorazione del ferro, da sempre presente in quest’area.
Il Borgo del Maglio
I principali edifici che compongono il Borgo sono: il Museo del Maglio Averoldi, la Casa Museo Pietro Malossi, due unità residenziali e la Casa Gialla.
Il Museo del Maglio Averoldi è l’edificio più antico del Borgo. Sebbene la prima testimonianza scritta della presenza di un maglio risalga al 1750, la sua costruzione è antecedente e lo si evince dalla data 1430, incisa sul muro esteriore del Maglio e da un documento del 1100, conservato nell’Abbazia di San Nicola di Rodengo, in cui è annotato che presso la località Grotta di Ome esisteva un edificio che presentava due fuochi. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, la famiglia Averoldi divenne proprietaria della fucina e, con tre lavoratori, si dedicò alla produzione di attrezzi agricoli. Andrea Averoldi, assistito dalla moglie Aldina Barbi, continuò la produzione di attrezzi agricoli fino al 1984. Andrea è ancora ricordato come ” Andrea il maèr”, un maestro nell’arte della forgiatura del ferro. Oggi, il Maglio Averoldi è un “museo vivente” dove il pubblico può visitare e vedere i fabbri lavorare al maglio, ogni fine settimana.
La Casa Museo Pietro Malossi è l’edificio architettonicamente più significativo del Borgo e la sua configurazione attuale è il risultato di successivi ampliamenti sviluppati attorno alla struttura del XVI secolo. Ex residenza della famiglia Averoldi, è ora sede della collezione di Pietro Malossi, un cesellatore di metalli e appassionato antiquario che ha donato la sua collezione personale di oltre 10.000 pezzi antichi, tra cui lame e armi, a Ome. La Fondazione Malossi attualmente gestisce la Casa Museo Malossi e il Museo del Maglio Averoldi, entrambi aperti al pubblico ogni sabato e domenica.
L’unità residenziale è il secondo edificio più antico del Borgo. Era il sito di un mulino per la macinatura dei grani ed è ora abitato da tre famiglie, inclusi i discendenti diretti dell’ultimo mugnaio. Il mulino smise di operare negli anni ’60 e non esiste più, ma la pietra originale della macina è ancora visibile.
Infine, tra il 1811 e il 1852, la Casa Gialla è stata aggiunta al Borgo. Originariamente un’unità residenziale, nel 2023 è stata ristrutturata e trasformata in locanda.
Una Seconda Vita
Nel 1997, il Museo del Maglio Averoldi è stato acquistato e restaurato dal Comune di Ome, e le macchine rimesse in funzione, in previsione della sua per l’apertura al pubblico, avvenuta nel 1999. Il numero di oggetti e macchinari è aumentato nel XX secolo grazie a numerose acquisizioni, in particolare negli anni dopo il ritiro di Andrea Averoldi, tra la cessazione dell’attività nel 1984 e durante la trasformazione in museo, intrapresa dopo che gli eredi di Andrea Averoldi hanno venduto la fucina con il suo corredo di attrezzi da lavoro, molti dei quali realizzati dallo stesso Averoldi, al comune di Ome nel 1997.
Ricordo ancora quando, a 9 anni, visitavo il Maglio con mio papà e, guardando attraverso le finestre del maglio ancora inoperativo, ascoltavo mio papà raccontarmi la lunga storia di lavorazione del ferro che aveva avuto luogo nella regione e all’interno di quelle mura, e il suo grande sogno di vedere, un giorno, il maglio tornare a piena vita. Non sapevo, a quel tempo, che da lí a pochi anni, mio papà sarebbe diventato il primo maèr (fabbro) a forgiare in quella fucina dopo l’ultimo proprietario, Andrea Averoldi.
La lungimiranza di molti ha contribuito alla rivitalizzazione del Maglio: persone come Francesco “Gino” Medici, famoso incisore ed ex apprendista di Andrea Averoldi, che ha fortemente sostenuto l’importanza storica e culturale di questo sito; Rino Majolini, l’ex sindaco di Ome che ha guidato il lungo processo di acquisizione, ristrutturazione e musealizzazione del sito; e mio papà Dario Quartini, che dimostrò a Gino Medici e Rino Majolini l’incredibile potenziale di questo sito: da opificio a museo vivente, dove dei fabbri avrebbero potuto mostrare il loro lavoro al pubblico.
È grazie a tutte queste sinergie che il Museo del Maglio Averoldi, e con esso poi l’intero Borgo, sono diventati la realtà che conosciamo.
Forgiatura dell’acciaio damascato
Il Maglio Averoldi è riconosciuto a livello internazionale come un maglio unico nel suo genere, dove abili fabbri forgiano sofisticate lame in acciaio damascato, che è poi la grande passione di mio papà. Gli insegnamenti di Dario Quartini hanno permesso a oltre una dozzina di apprendisti di tutte le età di imparare questa antica tecnica e applicarla alla realizzazione di coltelli e spade di altissimo pregio. Da quando sono tornata in Italia questa estate, dopo 15 anni trascorsi all’estero, sono diventata la nuova apprendista di mio papà, e lavorando al Maglio Averoldi imparo da lui l’arte della forgiatura dell’acciaio damascato e della fabbricazione di coltelli.
L’Alluvione del Giugno 2024
La notte del 9 giugno, dopo settimane di piogge eccezionalmente intense e fuori stagione, sia il torrente e la Roggia Molinara che alimentano il Maglio, hanno esondato causando grandi danni al maglio e a tutti gli edifici circostanti. Sebbene altre inondazioni siano avvenute in passato, quella di domenica notte ha raggiunto un livello storicamente senza precedenti, facendo sì che l’acqua e il fango raggiungessero gli edifici da tutti i lati. L’acqua è salita tra i 0,5 e 2 metri in tutti gli edifici, sfondando sia le paratie di legno che le porte e le finestre, danneggiando l’albero di trasmissione della forgia e del maglio, mettendo a rischio la vita dei residenti che vivono nel Borgo, uccidendo gli animali che allevavano e distruggendo il loro raccolto di quest’anno. Quando le acque si sono ritirate, hanno lasciato dietro di sé diversi centimetri di fango e grandi danni ai due musei, al Bed & Breakfast e agli edifici residenziali.
I Danni
Tutti gli edifici principali che compongono il Borgo sono stati gravemente danneggiati dall’inondazione.
Maglio – L’inondazione ha aggravato il marciume lungo parti dell’albero di trasmissione del maglio che erano state precedentemente rattoppate e contenute durante il recente restauro. Nello stato attuale, non è garantito che il Maglio riesca a sopportare il carico di lavoro di un’intera giornata di forgiatura senza che l’albero di trasmissione si spezzi; anche brevi dimostrazioni sono al momento rischiose. L’inondazione ha anche danneggiato la forgia rendendola inutilizzabile: dovrà essere ricostruita con nuovi mattoni e cemento refrattari, ventola e tubi di flusso d’aria.
Casa Museo Pietro Malossi – La Casa Museo è stata colpita da più di mezzo metro di acqua che è entrata al piano terra, portando con sé fango, piccoli rami e foglie. L’intero piano terra é stato coperto da uno strato di fango e acqua che è penetrato nelle pareti, nel pavimento, nelle porte, nell’attrezzatura tecnica (quadro elettrico principale, fancoil, vano ascensore, prese, ecc., rendendoli inutilizzabili), e nei mobili antichi (XVII secolo) della Collezione Pietro Malossi.
Unità residenziale – L’acqua si è accumulata nel cortile interno ed è salita a oltre 1,5 metri al piano terra e oltre 2 metri nella cantina dove erano conservati il vino e i salumi, andati persi. I residenti hanno perso tutti i loro elettrodomestici e parte dei mobili; sia le porte d’ingresso che quelle del piano terra sono state gravemente danneggiate; inoltre l’inondazione ha ucciso gli animali che allevavano e rovinato l’intero raccolto dell’anno.
Casa Gialla – Similmente alla Casa Museo Pietro Malossi, l’acqua è salita a più di mezzo metro all’interno del Bed & Breakfast, coprendo tutti i pavimenti e le superfici inferiori di fango, danneggiando il bancone del caffè, tutti gli elettrodomestici e l’ascensore.
Una Richiesta di Aiuto
Abbiamo bisogno di aiuto per rimettere in piedi questa eccezionale comunità. L’inondazione ci ha colpito alla fine di un anno di ristrutturazione, che aveva portato il Borgo del Maglio ad aprire nuove attività al pubblico e dare “nuova vita” ai musei, dotandoli di strumentazione e attrezzature per una maggiore fruibilità e accessibilità del pubblico. A seguito di questi anni di investimenti importanti, i fondi e le risorse pubbliche sono esaurite.
Ci sono decine di migliaia di euro di danni che “la comunità del Borgo” deve affrontare solo per pulire, sanificare e rendere completamente fruibili gli spazi pubblici e privati colpiti dall’alluvione.
Ci sono danni al maglio e alla forgia che richiedono riparazioni immediate per la messa in totale sicurezza di tutte le attrezzature, e un urgente bisogno di sostituire gli elettrodomestici sia per i residenti che per la Casa Gialla, che attualmente non possono conservare il cibo, oltre all’acquisto di deumidificatori per aiutare ad asciugare muri, pavimenti e mobili.
Infine, a seconda di quanti fondi riusciremo a raccogliere, speriamo di poter affrontare progetti che sono stati ripetutamente messi da parte negli anni a causa della mancanza di fondi e della necessità sempre pressante di dare priorità a restauri più urgenti. Uno di questi progetti è il recupero degli altri dispositivi alimentati ad acqua all’interno del Maglio Averoldi, come: 1) la ruota e l’albero di trasmissione che, fino agli anni ’80, alimentavano gli strumenti di affilatura e taglio; 2) il sistema di ventilazione dell’aria della forgia necessario per aumentare e regolare la temperatura all’interno della forgia. Quasi quattro decenni di inutilizzo hanno causato l’accumulo di carbonati attorno alla ruota ausiliaria e al sistema di ventilazione dell’aria, arrugginendo l’albero e le pulegge di ferro e facendo marcire le cinghie che collegavano l’albero di ferro a ciascun utensile. Riportare la ruota ausiliaria e il sistema di generazione del flusso d’aria all’originario stato operativo, permetterebbe ai visitatori di ammirare completamente il notevole lavoro di ingegno e ingegneria datati XVI secolo, di cui il Maglio è una testimonianza attuale.
Per realizzare tutte queste riparazioni, abbiamo stabilito un obiettivo di finanziamento e due obiettivi di estensione per questa campagna, come segue:
Obiettivo #1: Garantire Sicurezza (€42,000)
Assicurare ambienti sicuri e sanificati per il pubblico e i residenti:
• Nuova forgia e nuovo albero di trasmissione del maglio, per garantire l’attività e la “trasmissione della memoria storica” del Museo del Maglio Averoldi.
• Sanificare e ridipingere la Casa Museo Pietro Malossi, l’unità residenziale e la Casa Gialla.
• Riparare gli impianti elettrici, con la sostituzione dei componenti danneggiati.
Obiettivo #2: Garantire Sussistenza (€27,000)
Assicurare che i residenti, la Casa Gialla e la Casa Museo Pietro Malossi ottengano i beni essenziali per poter sostenere se stessi e garantire la continuità delle attività:
• Sostituire un set di elettrodomestici (frigorifero, congelatore, lavatrice, lavastoviglie) e mobili essenziali sia per i residenti che per la Casa Gialla.
• Sostituire finestre rotte e porte d’ingresso per i residenti.
• Acquistare nuovi deumidificatori per tutti gli edifici.
• Sostituire i pannelli espositivi alla Casa Museo Pietro Malossi.
Obiettivo #3: Ripristinare la Piena Funzionalità (€25,000)
Ripristinare la piena funzionalità originale del Maglio Averoldi e aiutare ulteriormente i residenti locali e la Casa Museo Pietro Malossi:
• Riparare la ruota e l’albero ausiliari originali che muovevano gli strumenti di affilatura e taglio.
• Riparare il sistema originale di ventilazione dell’aria della forgia.
• Acquistare porte interne, un secondo set di elettrodomestici e “gli animali da cortile” per i residenti.
• Acquistare un nuovo sistema audio-video e riparare le porte interne per la Casa Museo Pietro Malossi.
Grazie mille per la tua attenzione e adesione a questa raccolta fondi: Il Borgo del Maglio, e la sua comunità, ti è immensamente grata!
