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Monica Ferri

"Avevo assaggiato la carta come un Van Gogh coi tubetti di colori."

Mariaester Graziano

C’è un’arte sottile nel comprendere il linguaggio silenzioso della scrittura, un’arte che Monica possiede fin dentro le viscere: è un’interprete dei segni più intimi dell’anima, una grafologa e perito grafico giudiziario. Le sue consulenze sono viaggi nell’essenza di ognuno, un invito a scoprire, comprendere, incontrare, perché la grafia non è solo un segno, ma il respiro visibile di un’esistenza. Nella danza tra inchiostro e carta, Monica trova la via per toccare l’universale nell’infinitamente personale.

L’imperativo interiore che la guida nel conoscere, rispettare e servire l’altro con autentica apertura fa sì che dalle sue pubblicazioni emerga una personalità intrisa di sensibilità, curiosità profonda e un’innata tendenza alla connessione. Un forte senso di appartenenza familiare e una commovente attenzione per la memoria e le storie personali la fa diventare un’allieva perenne nell’atto di “sentire i Maestri” nel senso più intimo e affettivo, dando voce con empatia e tenerezza d’animo a chi ha vissuto la meraviglia dei tempi passati.

I suoi libri, spesso nati da collaborazioni e scambi intellettualiDove spuntano i bucaneve (Dieci Lune Edizioni, 2024), Sassi di parole. Un ritratto letterario e grafologico di Laudomia Bonanni, e i “Chi era” dedicati a Gabriele D’Annunzio, Francesco Paolo Michetti ed Ennio Flaiano ‒ non sono semplici biografie: sono “ritratti letterari e grafologici”, “analisi antropoetiche”, “interpretazioni critico-estetiche” e “analisi dell’uomo e dei suoi segni e disegni”. Così la curiosità intellettuale insaziabile di Monica, la sua mente interdisciplinare e il suo profondo rispetto per l’eredità culturale capace di combinare l’expertise grafologica con una lettura attenta del contesto letterario, artistico e umano ne fanno felicemente una custode e interprete delle narrazioni silenziose che la vita e l’arte lasciano dietro di sé.

EFEMERIDI

Pubblicazioni

DOVE SPUNTANO I BUCANEVE

Monica Ferri

Nato dalle passeggiate di Gida a Campitello Matese in Molise nell’agosto 1969, questo epistolario letterario ci immerge nel mondo onirico della montagna, dei pastori, dei giorni di Woodstock e dell’allunaggio, dei sessantottini e dell’amicizia tra donne, degli incontri fortuiti che sono destinati a diventare lezioni di vita.

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Altre Pubblicazioni

Chi era Ennio Flaiano. Analisi dell’uomo e dei suoi segni e disegni

Monica Ferri

Flaiano era un laico. Un laico, non un intellettuale laico, non politicizzato o impegnato o anticlericale, bensì una persona libera che ha una visione religiosa dell’eticità, un uomo che riconosce […]

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Chi era Francesco Paolo Michetti. Interpretazione critico-estetica e grafologica

Monica Ferri

Francesco Paolo Michetti è stato uno dei massimi esponenti della storia della pittura italiana e mondiale. Talento e genialità ne fanno un soggetto versatile, eclettico, pieno di interessi, curioso, egli […]

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Chi era Gabriele D’Annunzio. Un’analisi antropoetica e grafologica

Monica Ferri

Chi era Gabriele D’Annunzio? (o d’Annunzio? Già sul cognome si può disputare). Massimo Pamio e Monica Ferri offrono al lettore il loro indiscreto punto di vista, “antropoetico” il primo, grafologico, […]

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Sassi di parole. Un ritratto letterario e grafologico di Laudomia Bonanni

Monica Ferri

Laudomia Bonanni è una scrittrice spiazzante, irriverente, celebrata e poi dimenticata. Viene annoverata nella letteratura neorealistica per la scrittura di ricerca, asciutta e capace di tagliare corto quando la verità […]

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