Gida, maestra elementare, ha scelto di trascorrere le sue vacanze estive in montagna, a Campitello Matese. La sua voce nelle missive è carezzevole come un vento leggero sui monti. E lì, dove si tocca il cielo con un dito, ogni piccola creatura le parla della grande...
"Avevo assaggiato la carta come un Van Gogh coi tubetti di colori."
Mariaester GrazianoC’è un’arte sottile nel comprendere il linguaggio silenzioso della scrittura, un’arte che Monica possiede fin dentro le viscere: è un’interprete dei segni più intimi dell’anima, una grafologa e perito grafico giudiziario. Le sue consulenze sono viaggi nell’essenza di ognuno, un invito a scoprire, comprendere, incontrare, perché la grafia non è solo un segno, ma il respiro visibile di un’esistenza. Nella danza tra inchiostro e carta, Monica trova la via per toccare l’universale nell’infinitamente personale.
L’imperativo interiore che la guida nel conoscere, rispettare e servire l’altro con autentica apertura fa sì che dalle sue pubblicazioni emerga una personalità intrisa di sensibilità, curiosità profonda e un’innata tendenza alla connessione. Un forte senso di appartenenza familiare e una commovente attenzione per la memoria e le storie personali la fa diventare un’allieva perenne nell’atto di “sentire i Maestri” nel senso più intimo e affettivo, dando voce con empatia e tenerezza d’animo a chi ha vissuto la meraviglia dei tempi passati.
I suoi libri, spesso nati da collaborazioni e scambi intellettuali ‒ Dove spuntano i bucaneve (Dieci Lune Edizioni, 2024), Sassi di parole. Un ritratto letterario e grafologico di Laudomia Bonanni, e i “Chi era” dedicati a Gabriele D’Annunzio, Francesco Paolo Michetti ed Ennio Flaiano ‒ non sono semplici biografie: sono “ritratti letterari e grafologici”, “analisi antropoetiche”, “interpretazioni critico-estetiche” e “analisi dell’uomo e dei suoi segni e disegni”. Così la curiosità intellettuale insaziabile di Monica, la sua mente interdisciplinare e il suo profondo rispetto per l’eredità culturale capace di combinare l’expertise grafologica con una lettura attenta del contesto letterario, artistico e umano ne fanno felicemente una custode e interprete delle narrazioni silenziose che la vita e l’arte lasciano dietro di sé.
EFEMERIDI
🖋LIDA BUCCELLA | Recensione “Dove spuntano i bucaneve – Lettere dal Matese” di Brigida De Gregorio (ed. Dieci Lune, 2024)
Un libro piacevole che ho divorato in poco tempo. Come genere letterario è sicuramente un diario, sotto forma epistolare. Della lettera, infatti, ha tutte le caratteristiche strutturali: luogo e data in alto a destra, intestazione a sinistra, spazio e inizio capoverso...