Il lavoro è amore reso visibile

un coltellinaio di nuova generazione che, pur avendo abbracciato quest’arte ancestrale da un lustro soltanto, ha già impresso un sigillo indelebile di distinzione. La sua non è la traiettoria consueta dell’artigiano formatosi in bottega; piuttosto, è quella di un uomo di un altro mondo, il quale ha sapientemente riconfigurato una preesistente e profonda passione per la bellezza in una vocazione di sorprendente originalità e risonanza.

Ha distillato e sapientemente integrato nelle sue creazioni l’eclettica sinfonia di culture che ha intimamente vissuto, realizzando in ogni singolo manufatto una fusione che trascende la mera estetica per attingere a una profondità concettuale radicata in una spiccata propensione per la filosofia.

Nelle sue opere, e in ogni sfaccettatura del suo approccio esistenziale, si manifesta una sintesi creativa che sfida le categorizzazioni tradizionali. Per questo artista, l’atto di vivere l’arte trascende la mera espressione per configurarsi come una forma di preghiera e di incontro trascendente. La sua teologia è squisitamente materiale.
Per lui  ogni opera è manifestazione esteriore di una “scintilla divina” interiore, di una tensione creativa che si palesa simultaneamente come un imperativo categorico e una chiamata divina. Le sue creazioni non sono, dunque, semplici oggetti, ma piuttosto espressioni tangibili di una filosofia di vita che celebra con fervore l’interconnessione indissolubile tra spirito e materia, tra visione archetipica e concreta realizzazione.