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Nelle vie antiche di Campobasso dove l’aria sa di storia, un’anima paziente e sapiente tesse trame d’acciaio: è Antonio Muccino. Dal lontano 1982, le sue mani non sono solo dita che lavorano, ma custodi di un’arte rara, quella dell’acciaio traforato, un sapere che egli ha risvegliato e nutrito con devozione quasi sacra.
La sua bottega, al civico 328 di via San Giovanni, non è un semplice laboratorio, ma un santuario dove il metallo inerte si anima. Qui, con bulino e cesello, con la punzonatura e la lucidatura, Antonio trasforma l’ordinario in straordinario. Non sono solo forbici che nascono dal suo genio, né semplici tagliacarte; sono frammenti di bellezza, pezzi unici che portano l’impronta della sua passione e di una tradizione quasi dimenticata.
L’acciaio, sotto il suo tocco, si fa leggero, si veste di merletti e arabeschi, rivelando una delicatezza inattesa. Ogni traforo è un respiro, ogni incisione una parola in un dialogo silenzioso tra l’uomo e la materia che affonda le radici nella tradizione secolare di Campobasso. Antonio Muccino non è solo un artigiano; è un poeta dell’acciaio.
Il suo desiderio più grande è che questa meraviglia non si spenga: sogna di accogliere i giovani in una scuola di formazione, di tramandare loro i segreti di quest’arte, perché l’anima traforata di Campobasso possa continuare a brillare. La sua opera, ammirata anche oltreoceano, è un inno alla pazienza, alla precisione e alla bellezza intrinseca del lavoro fatto con amore.
EFEMERIDI
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